L'Auditorio di Portorose, in veste festivaliera in questi giorni, come da tempo non avveniva, in occasione del 24esimo Festival del cinema sloveno. Ampia adesione alla serata inaugurale di autori, attori, maestranze, ospiti, spettatori intervenuti in gran numero alla festa del cinema sloveno. Tra i momenti più emozionanti della serata la consegna del premio Metod Badiura all'innovatrice nel campo del suono, l'ingegnere Emilija Soklič, ormai anziana e con alle spalle una lunga carriera in campo cinematografico, salutata dai presenti con dieci minuti di standing ovation. Una parentesi significativa anche l'intervento del presidente della Repubblica, Borut Pahor, patrocinatore del festival, che ha tra l'altro osservato come »il cinema sia un'arte costosa ma anche preziosa«. Ampio apprezzamento da parte degli addetti ai lavori per le parole di incoraggiamento del presidente a quanti operano in questo campo che, nonostante le carenze tecniche e di risorse, continuano ad ottenere ottimi risultati e successi in Slovenia e ai festival internazionali. Altri interventi nel corso della serata, tra cui quello del direttore del festival Bojan Labovic e della direttrice del Centro per la cinematografia, Nataša Bučar, hanno posto in risalto l'ampia produzione di film realizzati e proposti a questa edizione del festival. Positivo anche il fatto che il Festival sia ritornato a Portorose, estendendo le proiezioni ed il programma collaterale al Centro espositivo Monfort e al teatro Giuseppe Tartini di Pirano. Non sono però mancate le critiche per le insufficienti risorse destinate alla settima arte dal Ministero della cultura. A giudicare dai consensi giunti a fine proiezione al film L'inventario del Darko Sinko si può certamente dire che questo debutto del giovane regista sia una buona premessa per il suo futuro lavoro nel cinema. Intanto oggi la programmazione entra nel vivo: da segnalare per il concorso principale i titoli »Un tempo si era uomini« di Goran Vojnovič, che vede tra i protagonisti anche gli attori Francesco Borchi e Boris Cavazza, e in seconda serata »Riconciliazione« di Marija Zidar. Sono ben 54 le pellicole in gara per i premi Vesna. Domenica sera la cerimonia di premiazione e la chiusura del festival. (mid)