Si afferma Nova Gorica dunque, una candidatura che ha incluso anche la contermine Gorizia nella corsa per il titolo di Capitale europea della cultura. Dividerà il titolo con la città tedesca di Chemnitz. »Go! Senza confini«- lo slogan scelto per un cammino all'insegna dell'apertura, della multiculturalità e della piena affermazione dei valori europei. Un segnale forte arriva dunque dalla commissione giudicatrice internazionale, quello di credere e operare per l'Europa unita, di contribuire con il proprio esempio al progresso del progetto, di lavorare per appianare le difficoltà e gli ostacoli che ancora si incontrano. L'Europa non si può permettere di fallire su questo obiettivo strategico. Tutte e quattro le città slovene candidate al titolo – Lubiana, Nova Gorica, Pirano, Ptuj- hanno posto al centro dei loro progetti temi rilevanti e di importanza europea: la solidarietà, i confini, i cambiamenti climatici, ma è apparso subito che la città simbolo dell'apertura e del rinnovamento, della collaborazione tout-court, che veniva a coinvolgere anche la città sorella di Gorizia, affratellando sloveni e italiani in un comune progetto, fiduciosi del futuro, aveva una marcia in più. La volontà di cambiare registro, di lasciarsi per sempre alle spalle vecchi rancori e guardare al nuovo, alle oppurtunità che si schiudono, in un'atmosfera di piena fiducia. Un cambiamento radicale già anticipato già nel 2004, con la cerimonia ed i festeggiamenti in Piazza della Transalpina – Trg Evrope, in occasione dell'ingresso della Slovenia nell'Unione europa. Quello che è parso da subito vincente è stata la capacità di andare d'accordo e di fare sistema, valori di massima importanza oggi per perseguire obiettivi culturali e in particolare per far fronte alle sfide del futuro. L'attuale emergenza sanitaria è solo una di queste.
Miro Dellore