La Cattedrale Notre Dame Patrimonio Unesco è in effetti una delle opere più raffinate che il mondo abbia mai conosciuto e quando le fiamme divorarono il suo meraviglioso tetto, la guglia e gli altri preziosi elementi, in tutto il mondo si temette il peggio. Difatti, la Cattedrale non è solo uno dei simboli storici della città di Parigi, ma dal 1991 un bene riconosciuto all’intera umanità. Nonostante i restauri fatti nel corso dei secoli la cattedrale conserva molte parti e dettagli architettonici originali, da quando cioè venne costruita nel 1163. Grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, è stato possibile salvare parte del valore della cattedrale. Sono state salvate anche le reliquie e le tante opere d’arte presenti all’interno della chiesa. La cattedrale si rifarà esattamente come era, anche l’interno in legno, grazie a una accurata ricostruzione in 3D che era stata fatta con le misure precise poco prima dell’incendio. Oggi l’imponente edificio è attorniato da un ciclopico ponteggio, la muratura laterale e i vertiginosi archi rampanti sono stati messi al sicuro da enormi centine in legno. I lavori purtroppo si sono arrestati lo scorso 16 marzo, quando anche in Francia è stata dichiarata l’emergenza coronavirus. Il progetto di ricostruzione della cattedrale è stato affidato all’architetto fiorentino Carlo Blasi, uno dei massimi esperti in strutture di edifici storici. Sua anche la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. Per quanto riguarda i tempi di intervento sarà difficile rimanere al di sotto dei cinque anni ed è pensabile una riapertura a tappe della struttura. In questi giorni, ad un anno dal terribile incendio, anche la cattedrale simbolo di Parigi e della cristianità in Europa sembra ergersi contro la pandemia e lanciare un messaggio di speranza al mondo.
Miro Dellore