Nasce da questo intreccio la scelta di un manifesto capace di sintetizzare entrambi i festeggiamenti: una foto scattata dalla celebre artista Dominique Issermann in una pausa di lavorazione di Possession, il film di Andrzej Żuławski, storico amico del festival, girato a Berlino nell'estate del 1980. Uno scatto che ritrae la protagonista Isabelle Adjani - che l'anno successivo avrebbe vinto la Palma per la migliore attrice a Cannes - mentre salta la corda, proprio accanto al Muro, simbolo al negativo della Guerra Fredda e della divisione del mondo in due blocchi, che veniva a cadere il 9 novembre 1989. Accanto al manifesto ufficiale, l'anniversario sarà al centro di una breve ed originale retrospettiva che - spiegano i direttori artistici del festival, Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo - porta con sé un pizzico di quell'umorismo ebraico che contraddistingue la cultura mitteleuropea. Sono quattro i titoli in programma: Uno, due, tre! di Billy Wilder, realizzato nel 1961 a Berlino proprio nell'estate in cui il Muro fu eretto; Totò e Peppino divisi a Berlino di Giorgio Bianchi, pellicola del 1962 scritta da Age e Scarpelli; il documentario Rabbit à la Berlin di Bartosz Konopka, del 2009, che racconta la vita quotidiana della Berlino del muro attraverso gli occhi della colonia di leprotti che per decenni abitò la striscia interdetta dalle due parti del muro; e naturalmente Possession dell'autore polacco Andrzej Żuławski, girato nel 1981, potente e terribile metafora del male nell'uomo e nella società contemporanea.
Miro Dellore