Poetessa e scrittrice, Isabella Flego si è imposta in questi anni come voce di rilievo della comunità italiana dell'Istria. Un'autrice incline all'introspezione e a una scelta di temi autobiografici, attinti ad una ricca sensibilità che i numerosi riconoscimenti conseguiti soprattutto in Italia hanno messo in evidenza. Autoritratto di un'anima, di cui coglie sfumature e trasalimenti anche la sua nuova silloge, edita dalla Can di Capodistria, "Alla finestra della vita", che giunge dopo il successo di "Memorie sopra l'Equatore".
Versi che hanno il sapore di un bilancio. "Il titolo stesso del libro lo suggerisce", dice l'autrice. "Vuol dire che sono andata attraverso la mia vita e ho colto probabilmente quei momenti che hanno caratterizzato la mia esistenza. Sono andata alla mia fanciullezza, alla mia giovinezza, alla mia vita di mamma e di moglie. E naturalmente alla natura e all'universo, due entità che possono sempre ispirarti. E in più nell'universo, dove ti senti piccolissima, se riesci a trovare qualche momento con un verso o una parola particolare, a inserirti dentro perché l'universo ti accetta viene in bene"
Impreziosita da una puntuale introduzione critica di Irene Visintini e da una postfazione di Nelida Milani, la nuova pubblicazione poetica di Isabella Flego, donna attiva nel sociale e nell'associazionismo culturale ma che è stata a lungo impegnata anche in politica, oltre che nella scuola come insegnante e come preside, sarà presentata in un incontro in programma a Palazzo Gravisi di Capodistria oggi pomeriggio alle 18.
Ornella Rossetto
Ecco alcuni versi che l'autrice ha scelto per noi.
A distanza
Guardiamo
Con occhi morti
Quasi pervasi da stupore
Il naufragio del mondo
Mentre in tanti si arrampicano
Sopra la propria sofferenza
Tiriamo su una gelica cortina opaca
Dimenticando la fede nell'umanità
Per rifugiarci
Nel silenzio impassibile del cuore
In cui, mancando i colori dell'Universo,
Lo spirito muore
Privo dell'ebbrezza di abitare la vita
In una buona relazione.