Messo in ombra, almeno nel dibattito pubblico, dagli effetti della crisi sanitaria legata al Coronavirus, il fenomeno migratorio in questi mesi non si è però mai fermato.
Ed è di pochi giorni fa la denuncia da parte di Amnesty International di respingimenti illegali e violenze nei confronti dei migranti perpetrate dalle autorità croate sulla rotta balcanica nel silenzio colpevole dell'Unione Europea. Cosicché appaiono di perdurante attualità le riflessioni sul tema dell'immigrazione che alimentano il nuovo volumetto della Battana, frutto di un incontro a più voci che si è svolto l'estate scorsa all'Università San Raffaele di Milano con la partecipazione di Elvio Baccarini, docente di etica e filosofia della politica all'ateneo di Fiume. L'essenza del saggio del professor Baccarini si racchiude nella convinzione "che una società giusta o quasi-giusta possa respingere legittimamente i migranti solo quando essi rifiutassero di sottoscrivere i fondamenti costituzionali cioè i principi di giustizia" (R. Sala).
Altri spunti: i modelli di inclusione multiculturale adottati in alcuni Paesi europei, la strumentalizzazione dei problemi migratori ad opera della politica "come occasione per rafforzare i nazionalismi mediante un linguaggio populistico", i luoghi comuni che - anche attraverso i media - contribuiscono a forgiare un pensiero discriminante. E a proposito delle politiche di integrazione attuate nel Regno Unito, in Francia o in Germania, di cui scrive Francesca Mantovani, ciò che oggi si avverte è "il senso acuto che la società e gli stati europei abbiano fallito nell'integrare i propri immigranti e le minoranze etniche", creando così "isole e sacche di malcontento soggette a facili radicalizzazioni e autoghettizzazioni". (ornella rossetto)