Uno dei teatri più importanti d'Italia per la prosa, e una ricorrenza che coniuga memoria e impegno civile.
A trent'anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, in cui, nel 1992, a Palermo, morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il Metastasio di Prato ricorda i due giudici simbolo di giustizia e di lotta alla mafia. Lo fa con uno spettacolo che ha ottenuto il sostegno del ministero degli Esteri e che arriva questa sera a Fiume, alla Casa croata di cultura (HDK), organizzato dal Consolato generale d'Italia, dopo la tappa dei giorni scorsi a Zagabria, e rappresentazioni in molti Paesi europei, dove è stato accolto con grande interesse.
"L'ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo", scritto da Claudio Fava e interpretato da Simone Luglio e Giovanni Santangelo diretti da Chiara Callegari, ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati siciliani e, attraverso fatti noti e meno noti, pubblici e più personali, racconta la forza di quegli uomini, il loro senso profondo dello Stato, ma anche la loro umanità e la solitudine a cui furono condannati.
"Falcone e Borsellino raccontati come uomini, non come eroi", afferma la regista, "ciò che nulla toglie al senso della loro battaglia". I due protagonisti si interrogano e si raccontano, si confrontano tra loro e con lo spettatore, portandolo a rivivere il rapporto di amicizia, a volte un un po' goliardico, tra i due personaggi, e insieme alcuni momenti fondamentali della storia dell'Italia moderna.