Leonardo non era, come di solito si pensa, e come lui stesso si definiva, un uomo "sanza lettere". Al contrario. Appassionato lettore, nel corso della sua vita mise insieme
una biblioteca di quasi 200 volumi, un numero molto elevato per un artista-ingegnere del Quattrocento, specchio dei suoi interessi e dei legami con la cultura del suo tempo.
I libri più importanti sono quelli che gli raccontano la natura, che Leonardo chiama 'maestra natura', spiega il professor Carlo Vecce, studioso del Rinascimento e curatore della mostra che ricostruisce per la prima volta il catalogo dei libri posseduti da Leonardo, tutti perduti, salvo uno con postille autrografe conservato alla Biblioteca Laurenziana di Firenze. "Uno dei primi libri importanti per Leonardo è la Commedia di Dante. Poi la Storia naturale di Plinio e il meraviglioso poema di Ovidio Le metamorfosi. Quindi, i grandi libri della tecnica e della scienza come l'Architettura di Vitruvio, grande scoperta dell'Umanesimo quattrocentesco. Ingegneri e uomini pratici che magari conoscevano solo il volgare e non il latino si appassionarono al problema dell'interpretazione del difficile testo e della ricostruzione delle immagini o delle macchine di cui Vitruvio parla soltanto, essendo stato tramandato quel libro senza immagini. La sfida degli ingegneri e degli artisti del Quattrocento era quella di illustrare il libro, e il più bravo di tutti sarebbe stato Leonardo con il famoso disegno dell'Uomo vitruviano".
Gran parte di questi libri erano a stampa, ma nella biblioteca del Maestro toscano figuravano anche manoscritti. Una raccolta ricca e varia, "ricostruita - racconta ancora il professor Vecce - attraverso le molte indicazioni e citazioni che si possono rintracciare nei testi del genio universale. In mostra l'ausilio di strumenti multimediali offre al visitatore la possibilità di sfogliare gli stessi libri negli esemplari che Leonardo poteva avere tra le mani e accostarli alle pagine dei suoi scritti".
"Leonardo e i suoi libri", Roma, Accademia dei Lincei. Fino al 12 gennaio 2020
Ornella Rossetto