Il Leone d’oro 2019 è andato a «Joker», il film di Todd Phillips che da subito ha raccolto più consenso da parte dei critici internazionali. Centrale il ruolo del protagonista Joaquin Phoenix, in scena dall’inizio alla fine interpretando un inedito personaggio, pieno di spessore. Vince invece il Leone d'argento Gran Premio della Giuria «J’accuse» di Roman Polanski. La rivisitazione del caso Dreyfus diventa, grazie al regista, un thriller moderno che appassiona. Il premio è stato ritirato dalla moglie del regista. Il film «La mafia non è più quella di una volta» di Franco Maresco ha vinto il Premio Speciale della Giuria. Coppa Volpi per il Miglior attore a Luca Marinelli, protagonista del film italiano in concorso »Martin Eden«. Coppa Volpi per la Miglior attrice alla francese Ariane Ascaride per il film «Gloria Mundi». Il Leone d’argento per la regia è andato a Roy Andersson per il film «About Endless». Il Premio speciale opera prima a «You will die at 20» di Amjad Abu Alala. Queste in sintesi i verdetti delle giurie internazionali. Un'edizione della Mostra sopra le righe, con molti superlativi sul piano dell'organizzazione e anche su quello dei contenuti, con opere e autori di grande spessore artistico. Per un commento sui premi da osservare che sono stati perlomeno due i premi a sorpresa, quelli ai due attori vincitori della Coppa Volpi e quindi Luca Marinelli batte Joaquin Phoenix, dato per favorito e Ariane Ascaride che lascia alle spalle dive quali Scarlett Johansson e Meryl Streep. Entrambi hanno parlato del mare e degli emigranti. Del mare da cui arrivarono Jack London, l'autore del romanzo Martin Eden e i nonni italiani dell'attrice francese che si stabilirono a Marsiglia. Ambedue hanno poi espresso unn pensiero di solidarietà agli emigranti di oggi. Nel suo discorso di chiusura della mostra il presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha osservato che quella di quest'anno è stata anche «La mostra delle biciclette e degli zainetti». Un trionfo di giovani dunque che hanno esultato, urlato, pianto per le star del cinema che sfilavano loro accanto.
Miro Dellore