Pittore un po' dimenticato, Vittore Carpaccio, maestro dell'arte veneziana tra Quattro e Cinquecento, ritorna da grande protagonista a Palazzo Ducale, sessant'anni dopo una storica retrospettiva che si tenne nella medesima sede nel 1963.
Frutto della collaborazione con la National Gallery of Art di Washington, l'esposizione accolta nell'Appartamento del Doge riunisce 70 opere, fra dipinti e disegni, con tanti prestiti da musei e collezioni internazionali e altri provenienti dagli antichi territori della Serenissima, dalla Lombardia all'Istria e alla Dalmazia: opere che illustrano la varietà e l'altezza della pittura di Carpaccio, noto soprattutto per i cicli decorativi realizzati per le confraternite veneziane, storie sacre in cui ha catturato lo splendore della Serenissima al volgere del XVI secolo. Una mostra che racconta la straordinaria capacità immaginativa, narrativa e descrittiva di Carpaccio, con alcuni pezzi di particolare fascino. Capolavori come la "Caccia in valle" del Getty Museum di Los Angeles, eccezionalmente riunito per l'occasione alle "Due dame veneziane" del Museo Correr (le opere furono originariamente concepite come pannelli di una porta). O la splendida "Maria che legge", suggestiva rivisitazione del motivo della Madonna col Bambino.
Numerose le opere di committenza istriana e dalmata, che appartengono all'ultima stagione creativa di Carpaccio (il pittore morì intorno al 1525).
Da Capodistria, dopo il recente impegnativo restauro, sono arrivate due imponenti scene bibliche che costituivano le portelle dell'organo del duomo, datate 1523. Assieme sono esposte, per la prima volta dopo il 1945, altre due tele, oggi conservate alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, con impressionanti figure di Profeti (San Geremia e San Zaccaria), già applicate al parapetto della cantoria dell'organo. In mostra anche la maestosa Pala di Pirano, eseguita nel 1518 e impreziosita da una bellissima veduta della città sullo sfondo, oggi al Museo Antoniano di Padova. Coeva una "Madonna col Bambino" dal Convento di San Francesco sull'isola di Veglia, mentre è un prestito dell'Arcidiocesi di Zara il "San Martino e il povero" già parte di un polittico nella cattedrale di Sant'Anastasia.
L'esposizione "Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni" si visita fino al 18 giugno.