Dalla riscoperta e la riproposta del patrimonio musicale dell'Istria, che ne hanno fatto un autentico punto di riferimento per tutti gli appassionati, al repertorio della musica antica. Marino Kranjac, musicista ed etnomusicologo, ha dato vita cinque anni fa alla Cappella Justinopolitana, un ensemble che in regione rappresenta una realtà davvero unica. L'approccio dei musicisti è rigoroso anche nell'uso di strumenti che sono copie fedeli degli originali del tempo.
"Se esistono dei legami fra queste due espressioni musicali? Gli strumenti, per esempio. Alcuni di essi - spiega Kranjac- si suonano sia nella musica popolare che in quella colta antica, e anche il modo di cantare è in molti casi simile. Lo spunto per fare questo tipo di musica me l'hanno dato i nostri bellissimi centri storici, quelli di Capodistria, Isola e Pirano, senza dimenticare Rovigno o Parenzo". In occasione del concerto di sabato quale repertorio si potrà ascoltare? "Musica medievale, del XIII e del XIV secolo. Eseguiremo alcuni balli, estampide - una danza che fu molto diffusa nelle Corti europee -, saltarelli, manfredine, e poi delle composizioni di musica sacra, con canti tratti da due celebri raccolte manoscritte di musica antica, il Llibre Vermell de Montserrat e le cosiddette Cantigas de Santa Maria. Sono tutti canti dedicati a Maria Vergine".
Il concerto in programma sabato 10 ottobre (ore 20) nel Duomo di Capodistria è organizzato dalla Comunità degli italiani Santorio Santorio, sodalizio presso il quale la Cappella Justinopolitana ha trovato fin dalla sua fondazione costante sostegno e supporto. "E di questo - dice ancora Kranjac - siamo molto grati alla Santorio Santorio, perché ci ha permesso di realizzare tanti bei concerti".
Nel rispetto delle misure anti-Covid il numero di posti disponibili è limitato e la prenotazione obbligatoria presso la segreteria della Comunità (tel. 05 627 94 30: email santorio@t-2.net).
(ornella rossetto)