Tutto un anno (e più) nel nome di Dante. Con l'arrivo del 2021 entrano nel vivo le celebrazioni per i 700 anni dalla morte dell'Alighieri, che si sono aperte a Ravenna lo scorso settembre e non si sono più fermate, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia. Nel florilegio di iniziative, e si spera con la riapertura dei musei non appena la situazione lo consentirà, tante saranno anche le mostre in diverse città, da Firenze, che gli diede i natali, a Ravenna, dove Dante si spense in esilio, a Verona, che per prima ospitò il "ghibellin fuggiasco". Il primo progetto espositivo fiorentino, inaugurato già a Capodanno, è interamente online: una preziosa raccolta di illustrazioni cinquecentesche della Divina Commedia visibile sul sito delle Gallerie degli Uffizi. Da marzo una mostra prevista al Bargello, "Onorevole e antico cittadino di Firenze", che esplorerà il rapporto tra Firenze, l'Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento attraverso manoscritti e dipinti, e a cui seguirà nell'autunno un'esposizione su Dante nell'immaginario simbolista.
A Ravenna attesissima nuovamente da marzo "Le Arti al tempo dell'esilio", realizzata insieme agli Uffizi, con opere di grandi maestri come Cimabue e Giotto. Gli Uffizi sono scesi in campo anche per la mostra-evento programmata dalla prossima primavera a Forlì, "Dante. La visione dell'arte". Tra i capolavori presenti il ritratto dell'Alighieri e quello di Farinata degli Uberti del pittore Andrea del Castagno e un disegno di Michelangelo. A Verona, da aprile, "Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona", con prestiti d'eccezione per ricordare Dante, Beatrice, Romeo e Gulietta. Concludendo l'itinerario, nuovamente a Ravenna, da settembre, "Un'epopea pop", per approfondire la fortuna popolare di Dante, dal testo alle immagini, tra libri, film, fumetti e cartoni animati, persino videogiochi. Una mostra moderna, dall'anima multimediale,
che ci farà scoprire il nostro più grande poeta e padre della nostra lingua sotto una luce un po' diversa.
Ornella Rossetto