Il decennale della morte, avvenuta a Gorizia nel 2015, è l'occasione per ricordare Sandro Scandolara, giornalista, critico cinematografico, animatore di iniziative culturali e autore di "Nostro cine quotidiano. Le Gorizie al cinema", opera che ne fa lo storico indiscusso della storia del cinema nell'isontino. Il volume, nato da una rubrica tenuta da Scandolara sul quotidiano Il Piccolo, fu pubblicato nel 2001, millenario di Gorizia, dal Kinoatelje - associazione goriziana attiva da quasi cinquant'anni tra Italia e Slovenia nel settore della cinematografia e dei media audiovisivi -, che lo ripropone ora una nuova edizione corredata dalla traduzione in sloveno nell'ambito degli eventi per Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura.
In effetti la passione di Scandolara per il cinema nasce subito transfrontaliera, ha ricordato ieri al San Marco, a Trieste, Igor Devetak, curatore della prima edizione del libro, per i legami instaurati dal critico con alcuni cinefili d'oltre confine e naturalmente con il fondatore del Kinoatelje, il goriziano Darko Bratina, con il quale condivise l'impegno nella rilettura antologica del cinema sloveno che divenne prima una grande rassegna organizzata a Gorizia all'inizio degli anni Ottanta e poi un programma in quattro puntate per la RAI nazionale.
Pochissime città possono vantare un'opera come questa, che ne racconti la storia attraverso la lente del cinema, ha puntualizzato Janko Petrovec, a cui si deve la traduzione in sloveno di "Nostro cine quotidiano", preziosa raccolta di storie, personaggi, luoghi e pellicole che attraversa tutto un secolo. C'è da pensare, gli chiediamo, che Scandolara si sarebbe rallegrato di questa edizione bilingue? "Assolutamente sì", risponde Petrovec. "Perché nello scrivere il libro Scandolara si dimostra attentissimo alle tante anime goriziane, tra cui quella slovena, quella friulana e quella di lingua tedesca che stava pian piano scomparendo. Ed è anche, direi, piuttosto orgoglioso di quest'aspetto che a poco a poco si è creato, di una storia cinematografica dalle due anime, l'una slovena e l'altra italiana, con un'enfasi posta sul lavoro svolto negli ultimi cinquant'anni ormai da Kinoatelje, l'editore di questo libro, che ha fatto di Gorizia, nel suo piccolo, un centro cinematografico".
