Un programma appositamente pensato per far emergere le eccellenze di un'orchestra che, per le sue capacità tecniche, si colloca tra le migliori formazioni in attività.
Alla vigilia dell'esecuzione triestina, il maestro Fabrizio Maria Carminati - autorevole bacchetta, ora atteso alla prima dei Puritani che il prossimo 16 novembre inaugurerà la stagione lirica - così ha presentato l'ultimo, applaudito concerto del calendario sinfonico del Teatro Giuseppe Verdi. Un appuntamento che viene ora riproposto a Lubiana, nell'ambito di un progetto internazionale sostenuto dal Ministero dei Beni culturali italiano, la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune i Trieste. Sarà la Filarmonica Slovena, i cui complessi artistici si sono da poco esibiti nel capuologo giuliano in occasione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra, ad ospitare il concerto, realizzato con la collaborazione dell'Istituto italiano di cultura. Il repertorio prevede, tra le altre, alcune interessanti pagine del primo Novecento italiano, con brani di Ottorino Respighi, esponente della cosiddetta "Generazione dell'80", di cui si ascolteranno la suite Rossiniana, del 1925, in omaggio al centocinquantenario della morte del compositore pesarese, e le quattro impressioni sinfoniche Vetrate di chiesa, del 1926.
L'orchestra del Teatro Verdi intrattiene con la Slovenia e le sue istituzioni musicali rapporti saldi e sempre più fertili di collaborazioni e di scambi, che le consentono di proporsi all'attenzione di un pubblico musicalmente colto, per il quale Trieste rappresenta una città vicina e ricca di attrattiva. Da poco l'orchestra si è esibita a Capodistria, con grande, rinnovato successo. (o.r)