Via a Parma 2020. Per l'anno che la vede capitale italiana della cultura, la città emiliana che ha dato i natali a Giuseppe Verdi (e a Toscanini, Bertolucci e Guareschi), famosa per il Teatro Regio non meno che per l'eccellenza dei suoi prodotti gastronomici, presenta oltre 400 eventi, tra spettacoli, mostre, concerti e scoperta del territorio. Il tema che fa da collante è "La cultura batte il tempo". Uno slogan scelto per sottolineare l'importanza della cultura, che scandisce la vita della comunità, strumento capace di abbattere le barriere sociali, creare opportunità. Pubblico e privato insieme, a partire dal primissimo 'taglio del nastro', una mostra su cibo e clima della Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition che ha aperto il calendario nel segno della sostenibilità ambientale. E così fra arte, musica (tantissima), incontri - che con Emilia 2020 si estendono a Piacenza e Reggio Emilia - tutta la città si trasforma in un palcoscenico, svelando suoi mille volti: dai monumenti medievali a cui lavorò l'Antelami agli affreschi di Correggio e Parmigianino, all'orecchio esperto per la lirica con la messa in scena per tutto quest'anno di un'opera ogni mese. Tra le tante esposizioni che celebreranno personaggi illustri, dalla fine di febbraio eccone una dedicata a Stendhal, autore del celebre romanzo "La Certosa di Parma", mentre da marzo saranno protagonisti Don Camillo e Peppone, i due personaggi creati da Giovannino Guareschi divenuti fonte di ispirazione per il cinema. L'anno di Parma Capitale include anche interventi di recupero che restituiranno alla città alcuni dei suoi luoghi simbolo come l'Ospedale vecchio, di origine duecentesca, e l'ex monastero di San Paolo, al cui interno è la camera della badessa Giovanna decorata da Correggio, uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano.
Ornella Rossetto