Le opere sono unite da una sorta di metafora dell’ipertesto, quella pratica che appartiene alla società contemporanea, dell’uso frenetico di internet, paragonabile ad un viaggio che non ha fine, mettendo in relazione arte e scienza con le immagini scientifiche dell’OGS sezione di Geofisica di Trieste. Prendendo spunto dagli studi sulla città di Leonardo da Vinci questo nuovo ciclo di lavori dell’artista triestino Paolo Ferluga, realizzato appositamente per la mostra nell’ambito del progetto Questa volta metti in scena.. la Meraviglia di Alice, a cura di Lorena Matic, pone sullo stesso piano le città di Trieste e di Capodistria. Quadri nello stile del manifesto che possono essere lette come un viaggio o una rete, che inducono lo spettatore a soffermarsi e percorrere il proprio labirinto tra personaggi e simboli. La Grande Muraglia, la Barcolana, le palme di Capodistria, connessi dalla parola, sono testimonianze allegoriche che aprono lo sguardo all’osservazione culturale sociale e antropologica dell’habitat umano. La personale di Paolo Ferluga rimarrà aperta alla Medusa di Capodistria fino al 6 marzo.
Miro Dellore
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