Il premio letterario Kresnik coincide con il solstizio d’estate, che da il via all’estate astronomica, ma quest’anno è arrivato in anticipo, da noi alle 23.43 del 20 giugno. Un fatto che nulla toglie alla suggestiva cerimonia che culmina con l’accensione dei tradizionali fuochi e la proclamazione, dopo un’ora di clausura dei giurati, del nuovo laureato. Sarà la presidente della giuria, la giornalista Mimi Podkrižnik ad annunciare il vincitore. Sebastijan Pregelj concorre al premio da finalista per la quarta volta, quest'anno con il romanzo Nella stanza di Elvis, un omaggio all'infanzia dello scrittore. Tra quanti si ritrovano nel ruolo di finalista anche le scrittrici Suzana Tratnik e Veronika Simoniti. La prima propone il romanzo intitolato Il manicomio in vetta al monte, una storia di solitudine, di ricerca di se stesso, di rivolta e amore della protagonista, Ariane Firsen, la seconda il lavoro Ivana di fronte al mare. Una storia parallela su due livelli riguardanti i destini di due diverse generazioni di una medesima famiglia. Gli scrittori Cestnik e Kočica sono arrivati in finale con il loro primo libro: Cestnik con il romanzo sull'arrivo del cristianesimo nella città di Ptuj, Kočic invece con la sua storia sull'opera d'arte più famosa del ventesimo secolo: l'orinatoio Fontana di Marcel Duchamp. Intanto al quotidiano Delo hanno proclamto nei giorni scorsi il miglior romanzo del premio Kresnik negli anni dal 2010 al 2019, ossia Stanotte l'ho vista di Drago Jančar, in cui sentimento e dolore si fondono con grande talento. Il premio Kresnik è stato vinto l’anno scorso dalla scrittrice Bronja Žakelj con il romanzo Il bianco si lava a novanta, un libro di grande successo anche in Italia, tradotto da Michele Obit edito da Bottega Errante.
Miro Dellore