Un viaggio, come precisato dal sottotitolo del libro, in ex Jugoslavia, "tra orsi, fantasmi di guerra e mostri di cemento", nato dalla voglia di scoprire luoghi spesso "controversi" come alcune zone della Slovenia, dove convivono natura e cementificazione, oppure dove la storia recente ha creato evidenti discrepanze, come Vukovar, divisa tra le parti ancora ferite dalla guerra e quelle ricostruite, moderne e lussuose.
Le due autrici sono state particolarmente colpite dall'Isola Calva, che come noto fu sede di un campo di detenzione per gli oppositori di Tito, sulla quale oggi non hanno trovato tracce di questo triste passato.
Parafrasando il titolo del libro, alla domanda "dove iniziano i Balcani?" sentiamo la risposta di Francesca Cosi: "È una domanda molto difficile, alla quale forse non c'è una risposta, proprio come ci faceva notare l'affittacamere che abbiamo conosciuto nel nord della Croazia, a Bilje, al confine con la Serbia, al quale raccontavamo che stavamo facendo un viaggio nei Balcani, o almeno così credevamo noi. Lui ci ha detto 'i Balcani non sono qui, dovete andare un po' più a Est ed appunto si riferiva alla Serbia e agli altri Paesi confinanti. A quel punto per noi l'interrogativo si è un po' spostato, quindi non è stato più tanto dove iniziano i Balcani, ma forse dove inizia l'altro, dove inizia 'questo altro' così diverso da me, che devo pensare che appunto sia meno civile, sia pericoloso. Questo proprio perché c'era sembrato che l'accezione negativa data al termine 'Balcani' implicasse la presenza di un altro che avesse queste queste caratteristiche".
Qualche intervento piccato da parte del pubblico al termine della presentazione, con osservazioni di tipo storico e politico, dovute probabilmente ad un equivoco di fondo, visto che si tratta di un libro che descrive un viaggio in ex Jugoslavia e non di un saggio politico.
Davide Fifaco