Eretto sotto l'Austria nel 1872, e quindi posteriore di quasi sessant'anni a quello ben più imponente di Salvore (inaugurato nel 1818), il faro di Punta Madonna è una delle principali attrazioni di Pirano e l'unico sul territorio sloveno. Della scelta del Comune di affidarne la gestione al Museo del mare, a lavori di ristrutturazione degli esterni ormai in via di conclusione, si dice grato il direttore Franco Juri, che non manca di ringraziare anche quanti, e da ultimo per cinque anni la Can piranese, ne hanno avuto cura prima del Museo, garantendo la sua apertura al pubblico. E spiega: " Ci è stato affidato un compito importante. Il faro di Pirano è un simbolo di questa città protesa sul mare, la rappresenta anche da un punto di vista turistico, della promozione di questa antica cittadina istroveneta".

L'orario - annuncia il Museo - seguirà il cammino del sole, adattandosi via via, per permettere ai visitatori di godersi lo spettacolo del tramonto dalla terrazza del bastione veneziano su cui poggia la struttura, tuttora in funzione. In questo mese di luglio il faro sarà aperto la mattina dalle 9 alle 12 e nel pomeriggio dalle 17 alle 21, ad agosto dalle 16 alle 20. Per i piranesi, biglietto d'ingresso al prezzo simbolico di un euro, per tutti gli altri tre euro e otto per le famiglie.

Il faro, sottolinea ancora Juri, resterà comunque a disposizione delle associazioni d'interesse pubblico che operano sul territorio, che potranno continuare a svolgervi le loro iniziative. Da parte del Museo sono anche allo studio eventi e incontri, dalla musica alla poesia e alle conferenze, vista l'eseguità dello spazio a disposizione necessariamente per un pubblico ridotto.

Intanto ad accogliere i visitatori, negli ambienti di quella che fino agli anni Settanta del Novecento - epoca dell'automazione della lanterna - è stata l'abitazione del guardiano del faro, è allestita fino al prossimo 31 ottobre una mostra che racconta la storia del faro e dell'intero, suggestivo complesso in cui esso è collocato, con il torrione, il campanile neogotico e la vicina chiesetta barocca della Madonna della Salute. Tra le curiosità di cui si dà conto, il permesso concesso nel 1874 dal Comune di Pirano al Governo marittimo di Trieste perché fosse allestito sul bastione l'alloggio per il farista e la sua famiglia, a patto che la parte inferiore del faro rimanesse sempre di proprietà del Comune e, nel caso il faro venisse trasferito altrove, anche l'abitazione sarebbe rimasta di proprietà comunale.