Una perdita incolmabile per quanti nel mondo dell'arte e della cultura avevano apprezzato il suo talento e la preparazione artistica. Un fulmine a ciel sereno per quanti non erano a conoscenza della malattia che stava combattendo. Nell'arte come nella vita. La morte dell’eroe è il titolo di una delle più recenti opere di Claudio Palčič.» Essa possiede –scrive Franca Marri- tutta la drammaticità, la forza, la potenza di cui è capace la sua pittura. In essa è possibile ritrovare l’intensità cromatica, l’incisività del segno, l’attenzione compositiva; il senso del dolore e l’idea del riscatto quali l’artista sa esprimere, in una dimensione epica dell’uomo che affonda le sue radici nel più lontano passato, per venire a parlarci del più urgente presente.« Claudio Palčič era nato a Trieste nel 1940, artista di portata europea, pittore, incisore, illustratore e scenografo con mezzo secolo di attività artistica alle spalle, innumerevoli esposizioni in tutta Europa e partecipazioni ad ex-tempore che gli conquistarono non pochi riconoscimenti, è conosciuto per la sua pittura in cui astratto e figurativo, reale e onirico si fondono in combinazioni sempre nuove, creando opere dove si intersecano i suoi diversi mondi, l'essenza mediterranea e lo spirito nordico, la cultura slovena e italiana, la tradizione e l'innovazione. Discepolo dell'artista costruttivista Augusto Černigoj, negli anni '60 Palčič aderì al gruppo triestino “Raccordo sei - Arte Viva”, quindi fondò e diresse per più anni un atelier grafico. Come scenografo e costumografo ha collaborato con il Teatro stabile sloveno di Trieste, il Cankarjev dom e i teatri Mestno gledališče e Drama di Lubiana, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro La Fenice di Venezia e con il Teater an der Wien a Vienna. Nel 1984 ha conseguito il premio del Fondo Prešeren per la pittura e la scenografia, Palčič ha avuto innumerevoli mostre personali in regione e in tutta Italia, nonché su tutto il territorio dell'ex Jugoslavia, in Austria e in molti altri Paesi europei.
Miro Dellore