Scrivere è come fare il pane, più volte lo fai e meglio ti viene. Parola di Giuseppe Nicodemo, volto noto del Dramma italiano di Fiume e fresco vincitore del primo premio per la categoria teatro all'ultima tornata di Istria Nobilissima con un testo che nel titolo omaggia Pirandello, 'L'uomo dal cioccolatino in bocca'.
"Il testo - spiega l'autore - rappresenta il saluto da questa terra di un uomo malato di tumore che se ne va circondato dalla sua famiglia, o meglio circondato da personaggi improbabili; se ne va con un sorriso sulle labbra guardando Bud Spencer, Terence Hill, ascoltando Cochi e Renato e naturalmente mangiando un sacco di cioccolatini".
Dedicato al padre, che Giuseppe ha perduto da poco, il testo diventerà presto uno spettacolo. "Vorrei metterlo in scena con il mio collega del Dramma italiano Andrea Tich, spero che potremo vederlo entro la fine della stagione nel mese di giugno".
Ma cosa significa per Giuseppe Nicodemo, che si sta facendo conoscere anche come autore, il riconoscimento ottenuto a Istria Nobilissima?
"È stato bello confrontarsi con una commissione per capire a che punto sono nel mio percorso di autore, come scrivere e come fare questo bel lavoro. Una tappa importante della mia vita"."
Categoria un po' ostica all'interno del concorso, che presuppone delle conoscenze precise, quella del teatro, dice Rosanna Bubola, che ha fatto parte della giuria.
Il testo di Giuseppe è piaciuto particolarmente perché "è un testo moderno, ha due attori ma più personaggi, e presenta con ironia e senza pateticità un tema molto importante, quello di un tumore e di come viene affrontato. Ci è piaciuto molto il palcoscenico scarno - si intravede anche la scenografia -, una scelta stilistica precisa. E ovviamente è scritto in un'ottima lingua".
E intanto, il prossimo 12 febbraio, andrà in scena nel cartellone del Dramma italiano l'ultimo capitolo della 'Trilogia sulle intelligenze artificiali' che Nicodemo ha scritto con Serena Ferraiuolo e che ha preso vita tra Fiume e Trieste.