"Questa è una commedia, in realtà viene vissuta come una tragedia". Paolo Valerio, direttore del Rossetti di Trieste, parla così del "Mercante di Venezia" di Shakespeare, produzione dello Stabile regionale di cui firma la regia e che apre stasera la nuova stagione al Politeama, puntando su temi etici e universali: l'amore, l'odio, la vendetta.
"È la storia di un uomo, l'usuraio ebreo Shylock, che vive una voglia di rivalsa e alla fine è sconfitto dal suo desiderio di vendetta. Un testo che ha fatto discutere il mondo, perché ha un taglio - scritto da Shakespeare - antisemita".
Diverso il taglio che si è voluto dare in questo nuovo allestimento, applaudito la scorsa estate al Festival Shakespeariano di Verona.
"Abbiamo voluto cercare nelle ambiguità di questo testo alcune letture sicuramente molto contemporanee e molto adatte a un pubblico che troverà in questo spettacolo, da una parte il divertimento, come vuole la commedia di Shakespeare, e dall'altra parte il tema della riflessione. Perché il testo è ancora universalmente discusso, e ci sono ancora delle compagnie che lo mettono in scena - in Israele - come una sorta di rivalsa su quest'uomo e su questa figura che vuole una libbra di carne per rifarsi di decenni di umiliazioni e di sofferenze. Tutto questo è ancora così vivo perché parla, ahimè, di denaro e di vendetta, che sono temi così vicini alla nostra sensibilità".
In scena, il complesso personaggio di Shylock, "così spietato, eppure così umano", ha il volto di Franco Branciaroli, uno dei più importanti attori italiani, affiancato da una numerosa compagnia. Apertura emblematica per una stagione "stellare", fra grandi maestri, talenti delle ultime generazioni, titoli celeberrimi, appuntamenti internazionali che allieteranno il pubblico in platea fino a primavera inoltrata.