Il primo ad auspicare la traduzione in sloveno delle "Memorie" di Isabella Flego era stato due anni fa l'allora sindaco di Pirano Peter Bossman, che nel libro della versatile autrice capodistriana, già attiva con diverse e apprezzate opere di saggistica, narrativa e poesia, aveva ritrovato l'anima del suo Paese di origine, il Ghana. Nel frattempo il libro in cui Isabella Flego ha raccontato gli anni trascorsi in Africa (per motivi di lavoro del marito) ha suscitato ampio interesse, collezionando numerose presentazioni in sedi prestigiose e ottenendo il premio letterario internazionale "Golfo di Trieste". Ora l'edizione slovena uscita per le cure di Ingrid Celestina e Jasna Čebron nella traduzione di Denis Valič e i tipi 'riuniti' di Libris e Biblioteca centrale di Capodistria aggiunge una nuova, importante, approvazione all'opera della scrittrice. "Cosa significa per me questa traduzione? Innanzitutto una conquista, perché non è cosa troppo consueta che si traducano i nostri libri", commenta la professoressa Flego.
"E poi sono contenta di poter offrire anche al pubblico di nazionalità slovena questa mia esperienza di cinque anni in Africa. Un'esperienza che mi ha dato tanto e mi ha anche cambiata, perché ho imparato da un popolo che è cosciente di sé, della propria libertà, è fortemente cosciente della propria identità, che esprime in ogni momento della vita". Aggiunge l'autrice: "Quando sono tornata dall'Africa ho fatto un pensiero preciso: se le persone visitassero l'Africa come ho fatto io, cambierebbero nel rapporto con le persone, nel rispetto verso gli altri, nel sapere cosa significa esattamente essere tolleranti , cosa vuol dire essere umano su questa terra".
Ornella Rossetto