Mozart, di lui vent'anni più giovane, lo considerava un maestro: la sua musica, scriveva, "trasuda fuoco, spirito e vitalità". Adesso la storia del ceco Josef Mysliveček, uno dei compositori d'opera più acclamati nelle corti e nei teatri italiani del Settecento, è diventata un film di Petr Václav, "Il Boemo", che il Trieste Film Festival presenta stasera con il regista in un evento speciale al Politeama Rossetti. In patria la riscoperta di questo artista dimenticato si è trasformata in un evento culturale, e il film - girato quasi interamente in Italia - è stato scelto per rappresentare la Repubblica Ceca agli Oscar. L'attore praghese Vojtech Dyk incarna l'illustre concittadino nella sua parabola, dall'ascesa - con i successi a Venezia, a Napoli a Roma - al declino, alla morte avvenuta a soli 44 anni nel 1781, sfigurato dalla sifilide ed emarginato da tutti.
Il regista, che si è immerso nello studio della sua vita e del secolo, ha voluto musica dal vivo con grandi stelle della lirica, e una meticolosa ricostruzione di ambienti e costumi: una produzione sontuosa.
Le fonti sono le memorie di Casanova, Goldoni, Gozzi, Da Ponte, e le lettere della famiglia di Mozart, che lo incontra ancora adolescente a Bologna, insieme al padre Leopold.
Sempre oggi, al festival, un altro atteso evento speciale: il ritorno della triestina Laura Samani, premiatissima per il suo film "Piccolo corpo", coproduzione italo-franco-slovena girata in Carnia per quale la regista ha vinto anche, a dicembre, il Premio Rivelazione agli Efa, gli Oscar europei che si sono svolti a Rekjavik. "L'estate è finita" s'intitola il cortometraggio presentato in anteprima assoluta e realizzato dal Sistema Regionale delle mediateche. Con le parole dell'autrice: "Il film è il racconto di un amore estivo immaginario tramite l'utilizzo di pellicole amatoriali. È il risultato di un lavoro collettivo di donazione, raccolta, digitalizzazione, riscoperta e attualizzazione della memoria visiva, sociale, storica, emotiva del secolo scorso."