La mozione di sfiducia nei riguardi del ministro della cultura Vasko Simoniti fa riferimento all'inefficacia del dicastero nel contenere gli effetti negativi della pandemia nel comparto cultura, soprattutto per quanto riguarda le organizzazioni non governative ed i lavoratori autonomi quali liberi artisti. Le accuse riguardano anche gli attacchi non giustificati all'autonomia giornalistica e in particolare al ruolo dei servizi d'informazione pubblica, alla Radiotelevisione Slovenia e all'agenzia di stampa STA. Sono state condensate in dieci punti le rimostranze rivolte al ministro della cultura. Come osservato dai promotori dell'iniziativa, Simoniti non svolge la funzione di ministro della cultura ma afferma soltanto gli interessi del maggiore partito di governo SDS. Già arrivata la replica del capo dicastero in questione. "Nel mezzo della pandemia" -osserva- "siamo riusciti a stanziare per la cultura 46 milioni di mezzi aggiuntivi, il che ha portato a superare nuovamente e dopo molti anni la percentuale di risorse per la cultura dell'ordine del 2% del PIL. Per i lavoratori autonomi-liberi artisti le risorse sono aumentate durante la pandemia di 500 mila euro". Dati alla mano il ministro afferma ancora che nonostante la grave emergenza il ministero è riuscito a sostenete le attività culturali nel Paese e a garantire la sopravvivenza a quanti operano in questo settore. Il problema sollevato con la mozione di sfiducia osserva ancora è un'azione di parte e dal carattere populista. La mozione verrà discussa prossimamente dalla Camera di Stato.
Miro Dellore