All'arena estiva dell'Auditorium di Portorose un evento musicale d'eccezione è in programma domenica sera: il concerto di uno dei più grandi violinisti del nostro tempo, il maestro Uto Ughi, che suonerà insieme ai Filarmonici di Roma. Un appuntamento attesissimo, organizzato dal Comune di Pirano nell'ambito delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte di Giuseppe Tartini, compositore fra i maggiori del Settecento italiano e straordinario virtuoso del violino, nato a Pirano, città natale anche della famiglia di Uto Ughi. La capienza dell'arena estiva, per le norme anti-Covid, è stata ridotta da 1800 a 350 posti, andati a ruba. È annunciata la presenza di numerose autorità, tra cui l'ambasciatore d'Italia in Slovenia Carlo Campanile.
In vista del concerto abbiamo rivolto all'artista qualche domanda.
Maestro Ughi, il suo concerto per i duecentocinquantenario della morte di Giuseppe Tartini è attesissimo dal pubblico della nostra regione. E per lei cosa rappresenta
questa serata piranese?
"È un fatto molto importante per me. A parte l'amore che ho sempre avuto per Tartini e le sue composizioni, le sonate Il Trillo del Diavolo, La Didone abbandonata e tante altre che mi hanno sempre accompagnato nei concerti, c'è un ricordo affettivo, perché mio nonno - che era medico - aveva la casa proprio di fronte al monumento a Tartini".
Programma tutto tartiniano, quello di domenica ...
"Abbiamo scelto il Concerto in La maggiore, La minore e Mi minore, tre gioielli di cui ho fatto un disco con i Solisti Veneti di Claudio Scimone, che è stato un riscopritore di Tartini e una persona di grandissimo valore culturale e musicale al quale ero legato da una profonda amicizia e da una collaborazione di lavoro".
Proprio con i Solisti e con Claudio Scimone molti anni fa lei ha tenuto a Pirano un concerto rimasto memorabile. Crede che la musica di Tartini meriterebbe di essere eseguita di più?
"Sicuramente. Tartini ha composto più di cento concerti tutti assolutamente geniali sia dal punto di vista della musica che dal punto di vista tecnico. È stato un innovatore importantissimo della tecnica violinistica e un precursore del virtuosismo paganiniano".
Come tutti sappiamo è un anno difficile. Ce la farà la musica a superare questa emergenza, e a tornare a riempire di suoni i teatri e le sale?
"Io mi auguro veramente di sì. La musica fa parte della nostra tradizione e del nostro retaggio spirituale, e un mondo senza musica sarebbe molto più povero e più arido. La musica è un aiuto umano fondamentale".
Ornella Rossetto