La Commissione Europea ha raccomandato al Consiglio l'apertura dei negoziati di adesione con Ucraina e Moldova, e successivamente con la Bosnia-Erzegovina, quando avrà concluso le riforme richieste. Lo ha annunciato a Bruxelles la Presidente della Commissione Von der Leyen nel corso di una conferenza stampa di presentazione del rapporto sull'allargamento dell'Unione, che il Collegio dei Commissari ha approvato. Nonostante il conflitto, l'Ucraina ha completato oltre il 90 per cento delle azioni e riforme che erano state raccomandate per poter dare il via ai negoziati, e la Moldavia ha fatto progressi, in particolare per la riforma della giustizia. L'apertura è stata indicata anche potenzialmente con la Bosnia-Erzegovina, in una fase molto successiva, una volta che avrà finalizzato l'attuazione delle principali riforme in sospeso. Bruxelles ha espresso preoccupazione per l'approvazione di alcune leggi da parte della Republika Srpska, ritenute anticostituzionali. La Commissione ha dichiarato che Bruxelles dovrebbe iniziare i colloqui di adesione con la Bosnia-Erzegovina quando una lunga lista di estese condizioni sarà soddisfatta. Il suggerimento suona come un ordine in quanto le Nazioni europee sono divise su Sarajevo, con Austria, Slovenia e Croazia in favore al suo avvicinamento, mentre l'Olanda capeggia un altro gruppo di Nazioni che vedono la democrazia deteriorarsi nel Paese. In generale una nota negativa è la velocità di convergenza tra l'Europa e i partner nei Balcani occidentali, non soddisfacente né in termini di processi di riforma né in quelli di convergenza socioeconomica, per cui è stato evidenziato che è necessario avviare e incentivare i preparativi nei Balcani per l'adesione anticipando alcuni dei suoi benefici, in particolare in modi che possano essere percepiti direttamente dai cittadini. Il tema dell'allargamento sarà all'ordine del giorno del vertice europeo di dicembre.
Franco de Stefani