Il Commissario europeo agli Affari Economici e Monetari Paolo Gentiloni ha dichiarato che le stime sulla bassa crescita non rappresentano un rischio di una nuova crisi dell'euro. Gentiloni ha indicato di essere molto sicuro che non vi saranno turbolenze sui mercati finanziari nel prossimo futuro. Il Commissario ha mostrato ottimismo nonostante gli sia stato fatto notare che l'Italia è tra i Paesi europei che rischiano di registrare la crescita più bassa l'anno venturo e che la pressione sui Paesi altamente indebitati possa diventare un problema. Gentiloni ha precisato che si sta portando avanti il concetto di ridurre l'indebitamento secondo calendari realistici, ma che gli sviluppi sui mercati finanziari mostrano che i tassi d'interesse non si stanno allontanando molto tra gli Stati membri. Per Gentiloni è utile evidenziare che il problema dell'Europa negli ultimi due decenni non è stato l'eccessivo indebitamento ma la crescita troppo bassa, e che è necessario considerare entrambe le facce della medaglia in quanto i requisiti dovrebbero, come nella proposta di riforma delle regole fiscali europee, garantire la stabilità delle finanze pubbliche, ma si deve anche tenere conto delle conseguenze per la crescita, la competitività e gli investimenti pubblici. Gentiloni ha aggiunto infine che è importante vedere che concorrenti come ad esempio gli Stati Uniti e la Cina non hanno un debito inferiore a quello dei Paesi europei ma superiore, e che uno dei motivi per cui la situazione è tale è che i concorrenti continuano a sovvenzionare fortemente le loro industrie. L'Europa non dovrebbe ignorare questo fatto, ha concluso Gentiloni.
Franco de Stefani