La sospensione del Patto di stabilità finisce quest'anno, l'anno prossimo si tornerà al meccanismo regolare della regolamentazione economica, la clausola di salvaguardia finirà e ci sarà una transizione verso la gestione regolare, con la riattivazione delle procedure per i disavanzi eccessivi. Lo ha confermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. I meccanismi del Patto di stabilità erano stati sospesi a causa della pandemia di Covid 19 e si è andati avanti con la crisi energetico-alimentare a seguito dell'aggressione russa all'Ucraina. La proposta della Commissione europea sulla revisione del Patto prevede piani pluriennali di spesa, 4 anni estendibili di altri 3, che saranno concordati con l'esecutivo comunitario, tenendo conto di una traiettoria fiscale in modo che il debito scenda e sia sostenibile nel medio periodo. La complicata revisione delle tre parti legislative della riforma è stata già messa a punto in larghissima parte dai gruppi di lavoro dei 27, manca però un'intesa politica. Va poi rilevato, come sottolineato dalla Von der Leyen, che il quadro finanziario pluriennale è stato progettato e deciso nel 2020 e da allora si è passati come detto attraverso la pandemia di Covid, la crisi energetica ed alimentare, in Europa è ancora in corso una guerra e si deve affrontare il più alto afflusso di migranti dalla crisi migratoria del 2015, cui ora si aggiunge il conflitto in Medio Oriente. Quindi NO a un prolungamento della sospensione del patto di stabilità nel 2024, ma si spera di stabilire nuove regole entro la fine dell'anno. Qualche mese fa anche il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni aveva escluso un altro anno di congelamento, indicando al contempo la necessità di un'intesa sulle regole fiscali, sul patto di stabilità e crescita per evitare che si torni alle difficoltà delle regole precedenti.
Delio Dessardo