Foto: Reuters
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Non solo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, anche il portavoce del gruppo orientale delle forze armate ucraine ha smentito le affermazioni della Russia che la città Soledar, nella regione di Donetsk, "è sotto il controllo" delle forze di Mosca.
"Presenteranno, e stanno già presentando, questo alla società russa in modo tale da sostenere la mobilitazione e dare speranza a coloro che appoggiano l'aggressione. Ma i combattimenti continuano", ha detto il capo dello Stato ucraino, precisando che "la direzione di Donetsk sta resistendo".
Le immagini satellitari Usa mostrano che Soledar è stata quasi completamente distrutta. Solo ieri l'esercito ucraino ha ucciso oltre un centinaio di soldati russi nei presi della città, secondo quanto si legge in un post su Facebook dello stato maggiore delle forze armate di Kiev. Nel rapporto quotidiano dell'esercito si precisa che ciò "è accaduto grazie al lavoro coordinato dei soldati delle Forze per le operazioni Speciali, dell'artiglieria e delle forze missilistiche. Le Forze per le operazioni speciali hanno scoperto concentrazioni nemiche in diverse località".
Intanto ieri sera l'esercito di Mosca ha sferrato un nuovo attacco contro la città di Zaporizhzhia, nel sud-est del Paese. A renderlo noto il sindaco ad interim. Danneggiate infrastrutture e abitazioni, non si segnalano però vittime. Stamani invece sono state udite esplosioni a Kherson, nell'Ucraina meridionale. Solo ieri la città è stata bombardata 90 volte, colpite abitazioni e strutture sanitarie.
Al contempo il commissario russo per i diritti umani, Tatiana Moskalkova, ha incontrato ieri in Turchia l'omologo ucraino, Dmytro Lubinets. Moskalkova ha dichiarato che sia Mosca che Kiev sono interessate a futuri contatti tra i loro commissari per i diritti umani; secondo le sue parole l'Ucraina ha adottato un approccio pragmatico nelle discussioni in corso tra le due parti. I due commissari hanno anche concordato un nuovo scambio di prigionieri, rilasciando ciascuna parte altri 40 combattenti catturati.


E. P.