Stellantis e il gruppo cinese CATL hanno annunciato un accordo strategico per la costruzione di un impianto di produzione di batterie al litio ferro fosfato a Saragozza, in Spagna, con un investimento complessivo di 4,1 miliardi di euro. Questo progetto ha l’obiettivo di rafforzare la catena di approvvigionamento delle batterie in Europa e supportare la transizione verso la mobilità elettrica. L'impianto, progettato per essere a zero emissioni di carbonio, dovrebbe iniziare la produzione entro il 2026, con una capacità fino a 50 GWh (gigawattora) all'anno. Investimento che è stato commentato positivamente dal premier spagnolo Pedro Sanchez, il quale ha ringraziato i presidenti delle due multinazionali “per il loro impegno nei confronti della Spagna e per aver scelto di puntare sul Paese iberico per promuovere un futuro decarbonizzato”.
Dall’Italia il vicepremier Antonio Tajani ha dichiarato che “è stato un grande amore quello dello stato italiano con la Fiat” e che “in virtù di questa storia Stellantis non può lasciare l’Italia”, è loro intenzione quindi chiedere di mantenere la produzione nel Paese. In questo contesto, ovvero la produzione dei veicoli, l’Istat ha segnalato un calo nei primi nove mesi del 2024, equivalente al 27,9%. Nello specifico la voce autoveicoli che comprende telai e unità complete per autovetture, autobus, per autocarri derivanti da autovetture, camper, motori per autoveicoli e trattori. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso invece ha affrontato il discorso del tavolo Trasnova a cui hanno partecipato anche i delegati di Stellantis: “l’obiettivo è evitare i licenziamenti collettivi e gestire al meglio la transizione” ha dichiarato, sottolineando che Stellantis dovrebbe “proporre un piano Italia che riporti centrali gli stabilimenti produttivi del Paese all’interno dei piani di sviluppo della multinazionale”.
B.Z.