Almeno trenta vittime accertate, e decine di persone il cui destino resta in sospeso: è questo il tragico bilancio di una serie di incidenti in mare avvenuti negli ultimi giorni nell'Egeo, dove si assiste ad un deciso aumento dei tentativi di migranti e rifugiati di raggiungere i paesi dell'Unione europea attraverso il Mediterraneo.
L'ultimo in ordine di tempo è avvenuto venerdì scorso, quando un'imbarcazione si è rovesciata al largo dell'isola greca di Pafos: la guardia costiera ellenica ha recuperato 16 corpi senza vita dalle acque, mentre 63 persone sono state portate in salvo.
Poche ore prima erano state contate 11 vittime in un incidente non distante dell'isola di Anticitera, mentre circa 90 persone erano state recuperate dalle acque dell'Egeo.
Nella notte tra martedì e mercoledì, nei pressi dell'isola di Folegandros, si è registrata quella che potrebbe essere la peggiore tragedia del 2021 in questa parte del Mediterraneo: la guardia costiera ha salvato dalle acque 13 persone, ma i dispersi - in numero ancora da verificare - sono sicuramente alcune decine.
Nelle ultime settimane si è quindi visibilmente intensificata l'attività dei trafficanti di persone che agiscono in Turchia: secondo le informazioni rese pubbliche dalle autorità greche, nuove e pericolose rotte punterebbero direttamente all'Italia dalle coste anatoliche, aumentando così i rischi di traversata.
Secondo le stime dell'Alto commissariato per i Rifugiati dell'ONU, nell'ultimo anno circa 2500 persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l'Europa via mare. Un bilancio che rischia di diventare ancora più pesante nelle ultime settimane del 2021.
Francesco Martino