L'incontro è iniziato con una riunione privata tra Golob e Bettel, seguita da discussioni tra le rispettive delegazioni e un pranzo ufficiale. Tra i temi affrontati vi è stato pure quello dell'allargamento dell'Ue, a riguardo entrambi hanno convenuto che tutti i paesi che desiderano aderirvi devono essere trattati pariteticamente. "In seguito all'aggressione russa, l'allargamento dell'Ue non è più una questione esclusivamente tecnica che viene esaminata dalla Commissione Europea, ora il processo è di natura geopolitica" ha precisato Robert Golob. "La Slovenia è in stretto contatto con la Commissione Europea per chiarire la sua posizione, la quale è in linea con la maggioranza dei paesi membri Ue i quali sono propensi all'allargamento ai Balcani occidentali e di considerare la Moldavia e l'Ucraina a pari condizioni" ha sempre detto il premier Golob, aggiungendo che non desidera assolutamente che i Balcani occidentali diventino ostaggio di forze terze per il disinteresse dimostrata dalla Commissione europea. Pienamente d'accordo anche il premier del Lussemburgo Bettel il quale ha però ricordato che le regole devono valere per tutti. Gli argomenti che sono stati affrontati vi è stato pure la situazione in Ucraina, la riforma dell'Unione, la competitività e l'autonomia strategica. Entrambi hanno poi firmato un memorandum d'intesa sulla collaborazione spaziale e presentato un collegamento aereo diretto tra Lussemburgo e Lubiana. Il Premier ha visitato poi Schengen e la casa natale di uno dei padri fondatori dell'UE, Robert Schuman, dove ha incontrato i giudici e pubblici ministeri sloveni che lavorano nelle istituzioni europee a Lussemburgo.

Dionizij Botter

Foto: Flickr Vlada RS/Nebojša Tejić/STA
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