La variante inglese del Covid 19 è stata isolata in 17 pazienti in Friuli Venezia Giulia: lo ha confermato il vicegovernatore del FVG con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, illustrando i risultati di uno studio eseguito dai laboratori di virologia delle tre aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia e dalla Salus di Trieste.
Lo studio ha preso in esame 343 tamponi raccolti tra il 3 e 4 febbraio: 48 campioni avevano le caratteristiche adatte a verificare la presenza o meno della mutazione del gene S, tipica di questa variante, trovato in 17 casi.
“Di questi campioni – ha spiegato Riccardi - nove sono giunti dall'Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale, quattro dall'Azienda sanitaria Friuli occidentale, e altrettanti dalla Salus di Trieste e dall'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina”.
Quella inglese non è però l’unica variante isolata in regione: uno studio dell’Istituto di ricerca Burlo Garofolo e dell'Università di Trieste, in collaborazione con l'Università di Milano, ha identificato il primo caso pediatrico di una mutazione, la variante “N439K” in una bambina di Trieste che presentava una elevata carica virale. Si tratta di una delle mutazioni più comuni scoperta per la prima volta a marzo 2020 in Scozia.
Il timore degli scienziati è che il virus stia sviluppando una maggiore capacità di infettare la fascia di popolazione più giovane, anche se i bambini sembrano possedere una parziale protezione al Covid 19 dovuta a una maggiore esposizione rispetto agli adulti, ad altri coronavirus umani, e il Covid 19 per i bambini è una malattia benigna nella stragrande maggioranza dei casi.
Alessandro Martegani