Sono 334 i dipendenti della sanità del Friuli Venezia Giulia finora sospesi, ai quali si aggiungono altre 164 unità fuori servizio a causa del contagio da Covid.
Sono i numeri forniti dalla terza commissione del Consiglio regionale dall’assessore alla salute e vicepresidente della Giunta regionale Riccardo Riccardi che, oltre a confermare come si proceda a sospendere i dipendenti che rifiutano il vaccino, ha anche sottolineato come, fra le assenze dei positivi e i sospesi, manchino quasi 500 operatori, con un reale problema di personale in una fase non facile per la macchina sanitaria. “Si tratta – ha spiegato – di persone che non possono essere facilmente rimpiazzate in quanto le competenze non si formano in poco tempo e non ce ne sono al momento altre da reperire”. Per far fronte alla situazione sono stati richiesti anche gli specializzandi e le equipe mediche del personale militare.
Una mobilitazione che si rende necessaria visti i numeri della pandemia che ormai sfiorano la fascia gialla: “Al 4 novembre – ha confermato Riccardi - l’incidenza ogni 100 mila abitanti per il Friuli Venezia Giulia era di 127,3 che pone la regione dietro alla Provincia autonoma di Bolzano dove il valore si attesta a 154,1”. “I numeri - ha aggiunto - scontano la collocazione di queste due zone a ridosso dei confini, dove la situazione è molto peggiore come testimoniano i 383 casi ogni 100 mila abitanti della Carinzia o i 730 della Slovenia”.
Una situazione che, accanto al rispetto delle misure di prevenzione, va affrontata accelerando sulla campagna vaccinale anche per quanto riguarda le terze dosi: “Tra la fine del mese di novembre e la seconda settimana di dicembre, si concentrerà la maggior parte della somministrazione di terza dose del vaccino in Friuli Venezia Giulia”, ha spiegato, aggiungendo che al momento in regione i vaccinati con la prima dose sono 900 mila su una platea di 1,1 milioni di abitanti over 11, pari a circa l'82 per cento della popolazione.
“Ad oggi – ha concluso - uno degli elementi più critici è quello riguardante la durata del Green pass, pari a 12 mesi, quando invece l'efficacia del vaccino si riduce dopo sei mesi. Di questo elemento dobbiamo tenere conto per cercare di contenere il più possibile il contagio e per questo motivo ci stiamo organizzando per accelerare l'inoculazione della terza dose, prevedendo un incremento dell'afflusso di persone tra la fine di novembre e la metà del mese di dicembre”.
Alessandro Martegani