Facce stanche e smarrite tra i camionisti che da giorni sono bloccati al valico di Fernetti a causa del blocco della circolazione al confine con l'Italia predisposto dalla Slovenia visti gli ulteriori blocchi operati da Croazia ed Ungheria, che rischiavano di portare al collasso il sistema stradale sloveno.
La situazione ora è sbloccata, già da ieri sera sono riprese le procedure e gli oltre 400 tir di varie nazionalità presenti all'autoporto di Fernetti hanno iniziato lentamente ad entrare nel territorio sloveno. I camion vengono raggruppati per nazionalità e direzione, in modo da cercare di farli defluire quanto prima; le operazioni procedono a rilento per la rassegnazione dei numerosi camionisti, costretti a far buon viso a cattivo gioco. In queste ore di stallo, dalle testimonianze raccolte, on sono mancati interventi da parte di più rappresentanti istituzionali dei paesi di provenienza dei tir, in alcuni casi anche delle ambasciate.
Tra le reazioni della politica locale si registra quella della senatrice Tatjana Rojc, componente della minoranza slovena in Italia, che ha sottolineata la “positiva conclusione di un blocco ormai insostenibile” grazie “ad un'intensa opera diplomatica”. La Rojc chiede ora “di stabilire regole chiare e condivise, è inutile prendersela con un singolo stato quando è in stallo un sistema di rapporti intero ed esterno all'Unione europea” ed ha concluso affermando “Se si fermano le merci la crisi dell'economia europea diventerà un crollo. E le minacce transfrontaliere non aiutano". Un chiaro riferimento alle recenti uscite del governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Davide Fifaco