Anche le associazioni che ricevono finanziamenti dal Comune di Monfalcone dovranno sottoscrivere il codice di comportamento a cui sono soggetti i fornitori di servizi e i dipendenti comunali.
La decisione della giunta guidata dalla sindaca Anna Maria Cisint, riportata dal quotidiano il Piccolo, ha sollevato non poche proteste e perplessità fra le forze di opposizione e i rappresentanti delle associazioni che ricevono contributi dal Comune isontino.
Il codice di condotta impone ai dipendenti e ai fornitori di evitare comportamenti che possano nuocere all’immagine del Comune: una norma che è assolutamente normale per i dipendenti, anche di ditte private, ma che l’amministrazione di Monfalcone ha voluto estendere anche alle associazioni che ricevono fondi comunali.
Si tratta in molti casi di organizzazioni che lavorano nel campo del sociale, e in particolare con la componete di stranieri presente in città, che in passato avevano avuto posizioni molto critiche con la politica della giunta di centro destra e che hanno intrepretato la comunicazione, già inviata, del comune come un tentativo di mettere a tacere le voci contrarie o di evitare di finanziare organizzazioni non allineate.
Molte organizzazioni hanno già contestato la posizione del comune, che equipara le organizzazioni di volontariato, destinatarie di finanziamenti, ai dipendenti, e l’opposizione ha già presentato un’interrogazione a riguardo.
Alessandro Martegani