In tutta Italia sono state oltre 105 mila le operazioni sospette di riciclaggio segnalate alla Banca d'Italia nel 2019 nelle Pubbliche amministrazioni, un dato ulteriormente in aumento nel 2020. Situazione critica anche nella città di Trieste, che risulta essere quinta nel Paese per operazioni sospette. L'allarme è stato lanciato dalla Cgia, l'associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre che segnala: "Un record mai toccato prima. Stiamo parlando di presunti illeciti compiuti in massima parte da organizzazioni criminali che cercano di reinvestire in aziende o settori 'puliti' i proventi economici derivanti da operazioni illegali". Le aziende medie e piccole, inoltre, per non fallire, sempre più spesso, a causa della crisi economica, si rivolgono a chi può fornire velocemente prestiti. A livello provinciale le realtà che nel 2019 hanno registrato il più alto numero di segnalazioni giunte all'Unità informazione finanziaria ogni 100 mila abitanti sono state Prato (344,6 ogni 100 mila abitanti), Milano, Imperia, Napoli, appunto Trieste con 235,8 segnalazioni ed in seguito Parma, Caserta, Firenze, Roma e Brescia. Tra quelle meno investite, invece, L'Aquila, Chieti, Nuoro e in generale il Sud della Sardegna con 45,9 casi segnalati su 100 mila. La Campania è la regione più a rischio, seguita da Lombardia e Liguria. Nel primo quadrimestre 2020, l'Unità di Informazione Finanziaria ha ricevuto 35.927 segnalazioni, con un incremento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo le stime il fatturato ascrivibile all'economia criminale presente in Italia ammonta a circa 170 miliardi di euro, equivalente al prodotto interno lordo della Grecia.
A Trieste l'incognita delle infiltrazioni mafiose e del riciclaggio del denaro sporco è comunque presente già dal 2017, con il caso dei Depositi Costieri. I dati pre Covid-19 si riferiscono infatti al 2019, con il capoluogo giuliano che ha collezionato" ben 553 segnalazioni con un aumento del 20,5% sulle 459 del 2018. È probabile che la congiuntura del Coronavirus e della crisi economica farà lievitare ulteriormente questi numeri nel 2020.
Davide Fifaco