Il confronto con la città è stato avviato, ma forse, per ora, non con gli esiti sperati dai sostenitori della cabinovia, la giunta comunale e soprattutto il sindaco Roberto Dipiazza.
Sulla discussa struttura su cavi che dovrebbe unire il Porto vecchio ad Opicina sono stati sollevati dubbi sia dal punto di vista della reale utilità, sia della sicurezza, visto che si tratta di una linea sospesa nella città della Bora.
La giunta comunale aveva annunciato un confronto pubblico, iniziato con delle giornate d’incontro al porto Vecchio, che però per ora non sembrano aver spostato di molto le posizioni contrapposte sulla struttura.
Il progetto da 49 milioni di euro prevede un impianto a monofune, su cui viaggeranno cabine a 10 posti, suddiviso in due tratte con quattro stazioni: la prima tratta dovrebbe collegare Opicina alla costa, la seconda l’area di Bovedo al centro cittadino di Trieste passando attraverso il Porto Vecchio.
Sul progetto dell’architetto Andreas Kipar hanno espresso un parere favorevole, accanto alla giunta comunale e alla regione, anche alcune categorie, come l’ordine degli ingegneri, ma non mancano i distinguo, come quello dell’Autorità Portuale, che ha ricordato come nel Porto Vecchio sia già presente una rete di binari che potrebbe essere sfruttata.
Un “no” è venuto invece dagli architetti, che hanno ricordato l’impatto di una struttura simile sull’ambiente, sia per l’effetto visivo, sia per la necessità di disboscare alcune aeree.
Opinioni che non spostano il braccio di ferro a livello politico con l’opposizione, che ha sempre considerato la cabinovia un’opera dispendiosa e non adatta alle esigenze della città e soprattutto dei triestini. Viene sottolineata anche la difficoltà nella gestione che comporterebbe una spesa di tre milioni di euro ogni anno per la manutenzione, a fronte di un flusso di passeggeri che rimane tutto da verificare.
C’è però il fatto che, anche sull’idea dell’ovovia, il sindaco Dipiazza e la sua maggioranza hanno vinto le recenti elezioni amministrative e non sembrano per ora intenzionati a rinunciare a un progetto di mobilità già avviato o realizzato in gradi città come Londra o Parigi.
Un confronto pacato, ma anche molto intenso e argomentato, e c’è anche chi ha protestato al di fuori del centro congressi del Porto Vecchio per non essere stato invitato alle tre giornate d confronto, come le associazioni ambientaliste, che hanno anche avviato una petizione online contraria alla struttura che ha già raccolto più di 16 mila adesioni.
Alessandro Martegani