Dopo le aggressioni registrate nelle scorse settimane contro controllori e conducenti di autobus il comune di Trieste ha varato un servizio di Vigilanza alle fermate e sui bus di linea.
Presso le fermate sui mezzi saranno presenti delle guardie giurate con il compito di prevenire e controllare eventuali condotte scorrette o aggressive, e di proteggere passeggeri, controllori e conducenti.
“I mezzi pubblici – ha detto l'assessora alle Politiche della sicurezza cittadina, Caterina de Gavardo - devono rimanere un riferimento sicuro per tutta la città”.
L’operazione viene finanziata dalla regione Friuli Venezia Giulia che già dallo scorso anno, attraverso lo stanziamento di 250mila euro, sostiene l'attivazione di progetti a favore della sicurezza sussidiaria. L'iniziativa ha preso il via oggi e proseguirà in via sperimentale fino a giugno 2025, con particolare attenzione alle linee 1, 10, 20 e 21 del capoluogo regionale.
"La Regione - ha detto l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti - sta investendo molto sulla sicurezza, siamo passati da 2 milioni del 2018 a 21 milioni, e tra gli investimenti compiuti rientrano anche quelli per la sicurezza sussidiaria, che si sta rivelando fondamentale per dare supporto all'attività delle Forze dell'ordine. La sicurezza è un diritto dei cittadini, quindi continueremo a investire per garantirlo sviluppando tutte le iniziative necessarie per far sì che in Friuli Venezia Giulia le persone possano continuare a sentirsi al sicuro in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora".
Il presidente della Trieste Trasporti Maurizio Marzi, ha ricordato che si tratta di un servizio di prevenzione e di controllo delle condotte scorrette presso le fermate urbane o loro pertinenze, sia prima dell'arrivo dei mezzi di trasporto sia durante le operazioni di salita e discesa degli utenti, sia a bordo dei mezzi.
Le modalità del servizio prevedono la presenza delle guardie giurate armate, divise in due squadre composte da due operatori che svolgeranno il servizio per cinque giorni a settimana, festivi inclusi.
Alessandro Martegani