La variazione di bilancio da 21 milioni di euro, necessaria soprattutto per far fronte alle spese per il ripristino del lungomare di Barcola distrutto dalle mareggiate dello scorso autunno, ha impegnato la seduta del Consiglio comunale di Trieste.
I lavori sull'area, colpita duramente dalla furia del mare a novembre, procedono, ma gli stessi assessori comunali Michele Babuder ed Elisa Lodi, hanno detto chiaramente che la prossima non sarà un'estate come le altre, e che la meta tanto amata dai triestini per passare le proprie giornate al mare, Barcola e il lungomare fino a Miramare, sarà interessata dai lavori e dai cantieri anche nel corso dell'estate, in particolare un'ampia area dei “Topolini”.
I lavori procedono con la massima celerità possibile, hanno detto gli esponenti della Giunta Comunale, ma la situazione è stata gravemente compromessa da un'ondata di maltempo eccezionale, e richiede interventi adeguati.
Su queste ultime considerazioni hanno concordato anche gli esponenti dell'opposizione, che hanno però attaccato sulle dichiarazioni rilasciate dalla stessa Giunta e dal Sindaco all'indomani delle mareggiate, riguardo la conclusione dei lavori prima dell'estate, e soprattutto chiesto di prendere atto che il clima sta cambiando e che le strutture devono essere adeguate alla nuova realtà.
L'assessore Babuder ha comunque assicurato che la Giunta sta lavorando su una nuova struttura per Barcola, che dia un risultato di qualità e prospettiva a quest'area, anche a costo di avere i cantieri in estate.
Il Consiglio comunale però si è scaldato, come spesso accade, anche su dei temi collaterali: l'aula, prima dell'avvio dei punti all'ordine del giorno, ha infatti ascoltato l'intervento del Presidente del Consiglio Comunale, Francesco di Paola Panteca, finito al centro della polemica per aver sbagliato il nome di Miran Hrovatin (cameraman della Rai morto nel 1994 a Mogadiscio accanto a Ilaria Alpi), nel corso della commemorazione che si è svolta proprio nell'aula del Consiglio lo scorso 20 marzo. Panteca aveva citato nella commemorazione, anziché Miran Hrovatin, tale “Miriam Hrovatin”, facendo fra l'altro il discorso al femminile, e parlando di “Miriam Hrovatin barbaramente assassinata”.
Un errore di pronuncia, una distrazione, ha detto Panteca, che si è scusato per l'accaduto, ma ha anche accusato apertamente l'opposizione di aver strumentalizzato politicamente un caso che non ha sostanza. “Conoscevo personalmente Miran Hrovatin negli anni ottanta – ha detto -: comprendo che in assenza di programmi e progetti politici all’opposizione non resti altri che eccitarsi per la banalità di una sbagliata pronuncia, senza vedere fra l'altro tra i banchi dell'opposizione persone esenti da errori o cultori dell'Accademia della Crusca. La mia distrazione, di cui mi spiace molto – ha poi aggiunto -, ha fra l'altro contributo a dare risalto a questa faccenda ancora irrisolta”.
L'intervento però non è bastato per mettere la parola fine a un caso che aveva suscitato reazioni all'interno del mondo del giornalismo e da parte delle opposizioni di centro sinistra. Riccardo Laterza, di Adesso Trieste, si è rivolto in aula direttamente al Presidente, “Lei – ha detto - ha perso un'occasione per scusarsi e ha fatto polemica, scaricando così la propria responsabilità su un caso che rimane molto grave”.
Un altro punto delicato è stato toccato dalla consigliera del Pd, Rosanna Pucci, che ha chiesto all'assessore alla cultura Giorgio Rossi spiegazioni sulla mostra fotografica “Istria”, organizzata dall'IRCI, che esponeva sulla porta della sede espositiva un'immagine di Mussolini.
Rossi ha ricordato che non esiste più in via Torino un museo comunale, spostato al magazzino 26, e che la responsabilità della mostra, che il Comune ha solo patrocinato, è dell'IRCI: “suoni il campanello della sede in via Torino e le risponderanno” ha detto. Pucci ha però ribadito che il Comune ha il dovere di vigilare su cosa succede, e su come vengono gestite le iniziative a cui concede il patrocinio.
Alessandro Martegani