È stato inseguito dalla polizia insospettita dall’andatura del furgone di cui era alla guida il cittadino ucraino arrestato in Italia poco dopo aver passato il confine nei pressi di Trieste.
L’uomo, 47 anni, aveva appena attraversato la frontiera, quando lungo la strada provinciale confinaria di San Antonio in Bosco ha incrociato una pattuglia del Settore Polizia di Frontiera che lo ha bloccato dopo un breve inseguimento.
A bordo del mezzo, ammassate nel vano di carico, stava trasportando 23 persone, tutti migranti irregolari, fra cui tre minori. Tutti sono di nazionalità pakistana.
L’uomo è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sono in corso indagini per risalire all’organizzazione criminale che sfrutta il traffico di esseri umani lungo la rotta balcanica fino a Trieste.
L’esame del furgone ha inoltre confermato le condizioni estreme in cui viaggiano i migranti, ammassati a decine in furgoni merci, senza aria, cibo o acqua.
Le stesse modalità erano state riscontrate nell’operazione di 24 ore prima, quando la polizia italiana ha fermato sull’autostrada nei pressi di Gonars un cittadino bosniaco di 24 anni e una donna residente a Tivoli di 41. Erano alla guida di un autocaravan con targa italiana su cui viaggiavano 26 cittadini afghani, 24 dei quali minorenni.
A fine agosto in Friuli Venezia Giulia dovrebbe giungere la ministra dell’interno Luciana Lamorgese per valutare la situazione.
Alessandro Martegani
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