“Il Friuli Venezia Giulia è composto da due regioni e confina, a ovest, con l'Italia”. Sono alcune delle informazioni contenute nell’Atlante per l'educazione ambientale “AMO il Friuli Venezia Giulia”, promosso dalla Regione e rivolto agli alunni delle scuole elementari.
Il volume, curato da Studio Dispari, casa editrice che collabora fra gli altri con il Corriere della Sera e specializzata in testi di tema ambientale, come il libro “io sono Greta”, voleva essere un mezzo per diffondere l’educazione ambientale tramite la conoscenza del territorio. All’interno si trovano delle spiegazioni su storia, geografia, natura e risorse della regione, con una grafica adatta ai bambini, ma il testo, che si può anche scaricare gratuitamente, ha innescato delle polemiche per delle informazioni ritenute inesatte.
“Quando si utilizzano risorse pubbliche, non si può essere superficiali”, ha detto il capogruppo del Patto per l'Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo, che ha presentato un’interrogazione all'assessore regionale alla difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro. Si tratta, ha aggiunto, “di un'iniziativa certamente lodevole ma con così tante inesattezze da vanificarne il fine didattico” e “un'introduzione storica infarcita di sciocchezze clamorose”.
Nel testo, ricorda il consigliere del Patto per l'Autonomia, si dice che “il Friuli Venezia Giulia è composto da due regioni diverse, il cui confine è fissato in modo approssimativo”, si aggiunge che la regione “è nata oltre 2 mila anni fa e confina, a ovest, con l'Italia”.
A poco è servita la spiegazione dell’assessore Scoccimarro, che in aula ha ricordato che “i contenuti sono stati realizzati con esperti di storia e geografia provenienti dalla Regione Friuli Venezia Giulia, successivamente validati con un processo durato circa tre mesi”: secondo Morettuzzo “evidentemente chi ha controllato è stato superficiale".
“Poiché la Regione detiene la proprietà del testo – ha concluso Moretuzzo - si attivi subito per correggere gli incredibili errori contenuti, nel rispetto di valenza didattica e risorse investite”.
Alessandro Martegani