Approda in Consiglio comunale a Trieste la discussione sul raduno di CasaPound, previsto nel capoluogo giuliano il prossimo 3 novembre. Scontro di mozioni tra Forza Italia, Partito Democratico e Lega. In precedenza il Sindaco Roberto Dipiazza aveva chiesto di abbassare i toni e di ritirare le mozioni. Sentiamo Davide Fifaco
Come già ribadito più volte anche negli scorsi giorni, il Comune di Trieste sta cercando di smarcarsi in tutti i modi dalla manifestazione di CasaPound, con il sindaco Dipiazza che prima della riunione del Consiglio comunale aveva auspicato il ritiro delle previste mozioni su questo incontro nazionale dei militanti neofascisti previsto per il prossimo 3 novembre.
Il sindaco, ricordando le tragedie del Novecento, ha sottolineato che le Leggi razziali e le stelle rosse che sfilano in piazza Unità per il corteo del Primo Maggio sono degli sfregi alla città e davanti a queste tragedie bisognerebbe interrogarsi sul momento che si vive nel presente, con la rinascita di Trieste, che non deve essere definita razzista, in quanto da sempre multietnica. Ha perciò chiesto al Partito Democratico di ritirare la mozione che chiedeva al primo cittadino una presa di posizione decisa contro il raduno neofascista.
L'opposizione, per voce di Maria Teresa Bassa Poropat ha risposto che vi era la disponibilità al ritiro della mozione se il Sindaco fosse intervenuto in aula ribadendo la netta presa di distanza dal corteo di CasaPound. La Bassa Poropat ha quindi chiesto il tempo per formulare una uova mozione unitaria tra la maggioranza e la stessa opposizione, per sottolineare una presa di posizione nei confronti della manifestazione.
Anche i consiglieri del gruppo di Forza Italia hanno presentato una mozione relativa al corteo, ricordando che il 3 novembre viene festeggiato San Giusto, patrono di Trieste, chiedendo che in tale giornata si svolgano esclusivamente eventi istituzionali.
Richiesta non condivisa però da Lega e Fratelli d'Italia, che in una ulteriore mozione, condannando le Leggi razziali, le atroci vicende antisemite e tutte le forme di violenza hanno chiesto al Sindaco di manifestare al Prefetto ed alle Autorità competenti la necessità che tutti i cittadini possano godere senza nessuna forma di costrizione dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione Italiana, fra cui rientra anche la possibilità per CasaPound di organizzare il raduno.