Non sarà la prima volta che Dipiazza rende omaggio a quella stele, visto che rientra oramai nel giro a dei monumenti sui cui il sindaco depone corone ogni primo novembre e non sarò nemmeno la prima volta che un sindaco di Trieste presenzia alla cerimonia che commemora i fucilati. Ci andò Roberto Cosolini nel 2013, ma la presenza di Dipiazza per Milan Pahor -che presiede il Comitato per le onoranze degli eroi di Basovizza - significa la prosecuzione “di quanto avvenuto il 13 luglio”, quando i presidenti di Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor andarono insieme tenendosi per mano a quel monumento. Per Milan Pahor si è trattato di “uno sdoganamento, una apertura” verso quel cippo che sta lì dal 1945 e che per la minoranza slovena in Italia è un vero e proprio simbolo della resistenza contro il fascismo. Il monumento - dice Milan Pahor - ancor “oggi invece di unire divide ancora certe persone”, ma l’organizzatore della cerimonia ci tiene a sottolineare che Basovizza sarà anche “un simbolo di sangue”, ma è soprattutto un simbolo “di amicizia e di collaborazione” per la gente che vive al di qua ed al di là del confine”.
Quello dei presidenti delle due repubbliche è stato un gesto simbolico importante, ma per Milan Pahor non segna la riconciliazione. Per arrivare ad essa “ci vuole tempo, la riconciliazione non deve essere forzata ma sentita". C’è bisogno che “nel conservare la propria memoria storica si sia disposti a riconoscere la memoria degli altri”. Non si tratta, quindi, di chiedere “grandi gesti di pentimento, ma semplicemente di decidere di andare ognuno al monumento dell’altro”. Si tratta di rispettare il dolore e la memoria di tutti e quindi, per Milan Pahor, è prima di tutto necessario che si smetta di chiamare quei fucilati “terroristi”, perchè - “sono antifascisti e i presidenti della repubblica “di solito non vanno a rendere omaggio ai monumenti dedicati a mafiosi, criminali” e via dicendo, ma solo a quelli di“coloro che hanno fatto qualcosa di buono per la società”.
Intanto un ricco programma accompagnerà la cerimonia di domenica, che partirà già oggi con la presentazione di un libro dedicato agli antifascisti del Borba. In settimana i fucilati di Basovizza saranno ricordati anche a Kranj e a Lubiana, mentre ci sarà un ricco programma di eventi collaterali con manifestazioni culturali, prestazioni di libri ed anche gare sportive.
Stefano Lusa