Foto: Martegani
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Quest'anno anche l'elettronica ha dato una mano all'avvio del Natale a Trieste, e al termine del conto alla rovescia, diventato una sorta di tradizione per l'accensione delle luminarie in piazza Unità e nei luoghi simbolo della città, tutti i 24 alberi di Natale collocato nella piazza, così come la stella cometa appesa fra i due pili, si sono accesi puntualmente.

Foto: Martegani
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Lo scorso anno parte dalle luci erano rimaste tristemente spente, contribuendo ad alimentare un clima d'incertezza legato alla pandemia. Un'atmosfera che quest'anno invece sembra esser stata definitivamente spazzata via, come ci conferma il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, presente alla cerimonia accanto a pressoché tutti gli esponenti della giunta comunale e anche a molti consiglieri comunali della maggioranza. “Dopo due anni di pandemia sento proprio il bisogno di fare gli auguri a tutti. Se ci pensate a Natale negli anni scorsi non era sempre così: adesso invece abbiamo bisogno di abbracciarci, di dirci buon Natale, stare vicini ad amici, parenti, a tutti quelli che ci sono attorno. Un abbraccio che voglio estendere a tutta la mia città”.
Presente fra gli altri anche l'assessore Giorgio Rossi, il responsabile degli addobbi della città, che ha ringraziato tutta la cittadinanza per l'accoglienza cordiale che riserva a tutti i turisti che giungono sempre più numerosi a Trieste. “Lo dobbiamo anche a voi se tutte queste persone decidono di venire qui – ha detto – ed è giusto che ora possiate gioire per la città addobbata in occasione del Natale”.
L'atmosfera, nonostante non fosse ancora del tutto buio e le luci non splendessero appieno, era di fatto ormai pienamente natalizia, alimentata anche dal gruppo ingaggiato per cantare le canzoni di Natale, e dai cori di bambini.

Foto: Martegani
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Ci sono state però anche delle costanti rispetto alle passate edizioni della cerimonia di avvio: la prima è la stella cometa che, per motivi di struttura, appare di fatto con la coda capovolta, con la curva verso il basso, ma di fatto è diventata ormai un sorta di mascotte per il Natale del capoluogo giuliano. Uguali agli anni scorsi anche le decorazione dei basamenti degli alberi che, per una scelta precisa dell'amministrazione, riportano gli auguri solo in due lingue, italiano e inglese. Niente sloveno o altre lingue delle comunità presenti in città: una decisione che continua a lasciare perplessi molti esponenti della comunità slovena di Trieste.