Rimane nel bacino della Fincantieri a Trieste, in secca e senza l’albero di trinchetto, il sailing yacht “A”, il mega panfilo da 143 metri di proprietà del miliardario Andrey Melnichenko, inserito nella lista degli oligarchi e politici sottoposti a sanzioni economiche e sequestri da parte dei paesi dell’Unione europea.
Per ora le autorità italiane hanno fatto solo delle verifiche sulla proprietà e sugli yacht presenti nei porti: le operazioni sono coordinate da un Comitato per la sicurezza finanziaria, composto da rappresentanti dei Ministeri competenti e dalle forze dell’ordine, che ha comunicato che sono in fase di adozione “provvedimenti di congelamento di beni mobili e immobili appartenenti a soggetti russi presenti nelle liste dei regolamenti europei”.
Sulle imbarcazioni sono stati avviati provvedimenti solo in Liguria, dove la Guardia di Finanza ha bloccato su due imbarcazioni: la “lady M” di Andrej Mordashov, considerato l’uomo più ricco della Russia, e ormeggiata nel porto d’Imperia e il “Lena” di Gennady Timchenko, che si trova nelle acque di Sanremo.
Sono imbarcazioni dal valore stimato dai 50 ai 65 milioni di euro, nulla a confronto del sailing yacht “A” di Melnichenko, proprietario della più grande azienda al mondo che produce fertilizzanti, la EuroChem Group, e della società petrolifera SUEK, uno degli oligarchi convocati da Putin per un confronto prima dell’avvio delle operazioni i militari in Ucraina.
Si tratta di una barca a vela assistita, disegnata dal progettista Philippe Starck, con una linea tanto discussa quanto futuristica e inconfondibile. Su attrezzature e interni c’è molto riserbo, ma fra le dotazioni ci sarebbero anche una capsula di osservazione subacquea nella chiglia, un eliporto, una piscina, più tender in stile con il design dello yacht, sale panoramiche e terrazze a scomparsa. Il tutto ha un valore stimato in quasi mezzo miliardo di euro, attualmente in secca all’interno del bacino della Fincantieri, per lavori di manutenzione.
Già da prima dello scoppio della guerra e dell’avvio delle sanzioni era stato smontato l’albero di prua, e al momento la nave è ancora incompleta, ma non risultano provvedimenti di blocco da parte delle autorità italiane.
Il sailing yacht “A”, fra l’altro, non è nemmeno l’unica imbarcazione di proprietà di Melnichenko, considerato fra i cento uomini più ricchi del mondo, che possiede anche uno yacht “A” esclusivamente a motore, lungo 118 metri e dal valore stimato di 300 milioni di euro, attualmente in navigazione nel mar Arabico.
In tutto sarebbero cinque gli yacht di oligarchi russi ormeggiati nei porti italiani: oltre ai sequestrati “lady M” e “Lena”, e al sailing yacht “A”, in Liguria ci sono anche la “Barbara” di Vladimir Potanin e la “Ice” di Sulejman Kerimov.
Alessandro Martegani