I valichi sono ancora presidiati, l’apertura totale è prevista per lunedì, ma i cittadini del Friuli Venezia Giulia non hanno rinunciato ad attraversare il confine con la Slovenia dopo il via libera da parte del governo di Lubiana.
L’anticipo di 48 ore per i cittadini della regione, concordato nel corso di un colloquio fra il governatore Massimiliano Fedriga e il premier Janez Janša, è stato salutato come la fine di un incubo in aree come quella di Gorizia, dove la rete che tagliava in due la piazza Transalpina, un po’ il simbolo della frontiera che aveva nuovamente diviso le due città, è stata spostata, permettendo ai cittadini di transitare liberamente.
“Non credo sia stato un provvedimento di un governo – ha però detto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna – anche perché in questo modo non è più possibile controllare se chi passa è un cittadino del Friuli Venezia Giulia o di un’altra regione italiana. Probabilmente sarà stato qualche gruppo di protesta.”
In ogni caso Ziberna ha manifestato tutta alla sua soddisfazione per la possibilità di poter nuovamente passare liberamente il confine, e lunedì andrà ad alzare simbolicamente, accanto al sindaco di Nova Gorica Klemen Miklavič, la sbarra che chiudeva uno dei valichi fra le due città.
“Sto per passare per la prima volta in Slovenia dalla piazza della Transalpina – ha detto – dopo il ritorno di un confine che non esisteva più da 16 anni: è un’emozione, ma non tanto perché ai cittadini della regione sui consentito di passare con due giorni di anticipo rispetto al resto del paese, ma perché questo è un passo in avanti per far capire a tutti che le città di Gorizia e Nova Gorica hanno caratteristiche davvero simili, di cui i governi devono tenere conto quando assumono decisioni su temi come i confini”.
Nella prima giornata di riapertura dei confini intanto, i cittadini della regione hanno approfittato della possibilità di andare in Slovenia liberamente, per visitare i parenti e amici, ma anche per fare rifornimento e acquistare sigarette: ai valichi confinari minori di Gorizia si sono formate code con oltre un’ora di attesa per i cittadini del Friuli Venezia Giulia diretti in Slovenia, a causa dei controlli della Polizia di frontiera per verificare che nei veicoli ci fossero soltanto cittadini residenti in regione.
Alessandro Martegani