“Scriviamo questo manifesto in qualità di cittadine e cittadini, nella consapevolezza che l'Italia sta attraversando un momento difficile, probabilmente il più complesso, dalla fine della seconda guerra mondiale”. Inizia così l'appello che un gruppo di cittadini della regione FVG, tra i quali molti attivisti di sinistra, hanno rivolto all’attenzione delle locali Prefetture e della società civile.
“Da quando il coronavirus ha iniziato ad infettare anche l'Italia è stato deciso che dobbiamo comportarci come se fossimo in guerra”, continua il documento nel quale si mette in discussione le modalità utilizzate per ridurre il contagio, tra le quali negli ultimi tempi anche "la delazione", creando secondo loro un clima che nel paese non si respirava dai tempi del fascismo.
“Si sta registrando un controllo sociale, che passa dalle ronde, all'impiego dell'esercito, all'utilizzo di tecnologie,come droni, cellule telefoniche, per tracciare i movimenti delle persone”. In pratica lo Stato starebbe secondo i firmatari “scaricando sui cittadini le responsabilità politiche di falle e cattive gestioni sanitarie”, mettendo anche in pericolo i lavoratori, il cui diritto alla salute non sarebbe in molti casi garantito.
In questo quadro si aggiunge la concorrenza in corso “tra Stato e Regioni con provvedimenti contraddittori che generano confusione senza precedenti”.
“L'articolo 2 della Costituzione afferma che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, ricorda l’appello e a proprio questi si chiede di rifarsi anche in questo difficile momento.
Barbara Costamagna