La mozione su Foibe ed Esodo approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia rimane al centro del confronto: dopo l’avvio di una raccolta di firme contro il testo della mozione che esclude dai finanziamenti regionali chi nega o riduce la portata della tragedia delle Foibe, l’Unione degli Istriani ha contrattaccato, e annunciato l’avvio di una raccolta di firme a sostegno del testo, ricordando anche un provvedimento analogo approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto.
La convinzione della necessità della mozione viene ribadita anche dal primo firmatario, il consigliere Piero Camber, che ricorda come i contenuti siano basati sulle parole del Capo dello Stato, rigettando le accuse di voler limitare la libertà di ricerca.
“Io prendo come riferimento il Presidente della Repubblica Mattarella – spiega - che quest'anno nel Giorno del Ricordo, riferendosi alle Foibe, ha parlato di una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica, che non è stata una ritorsione eccessiva contro i torti del fascismo, come qualche storico dice, ma pulizia etnica contro gli italiani. Io non faccio che riprendere le parole del Presidente Repubblica, e se qualcuno resta scandalizzato, io resto scandalizzato del fatto che lui lo sia.”
“Quest'anno - aggiunge - nel Giorno del Ricordo c’è stata una furia iconoclasta da parte di certe associazioni: parliamo ad esempio della proiezione del film su Norma Cossetto, che è stato discusso abbondantemente con battute di una volgarità unica, anche da parte dell'Anpi di Trieste. Devono finirla, soprattutto devono smetterla di farlo coi soldi pubblici. Nessuno è contro la libertà di parola e di ricerca, ma non mi vengano a batter cassa su questo”.
“Ricordo - conclude - che la mozione è stata votata all’unanimità, con il solo Pd che ha deciso di uscire dall’aula. In Italia esiste una legge del 2016 con cui si attribuisce rilevanza penale alle dichiarazioni negazioniste della Shoah: chi nega il genocidio, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra, commette un reato penale come incitazione all'odio. Io ritengo che anche in questo caso la politica debba intervenire, e non dare i soldi a chi vuole negare o ridimensionare la tragedia delle Foibe.”
La mozione, aggiunge Camber, rappresenta in ogni caso un atto d’indirizzo: toccherà poi alla Giunta valutare come applicare questo principio concretamente.
In questo quadro un invito a moderare i toni ed evitare speculazioni è giunto dal Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin, che, ha ricordato come “la posizione dello Stato italiano sulle stragi delle foibe è già stata enunciata con autorevolezza dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”, mentre l’Istituto per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, che aveva pubblicato il Vademecum citato nella mozione, ha lanciato una sottoscrizione a una lettera aperta, in cui definisce l’atto del Consiglio regionale come “un pericoloso attacco frontale alla libertà di ricerca e alla libertà di parola”.
Alessandro Martegani